L’addio al classico servizio di pedaggio si sta rivelando più complicato del previsto in Italia a causa di alcuni problemi
Le autostrade rappresentano una delle infrastrutture fondamentali per la mobilità moderna, collegando tra di loro in maniera diretta le varie città grazie ad un unico percorso senza ostacoli. Grazie alla possibilità di poter viaggiare a velocità più elevate rispetto alle strade urbane, molto più trafficate e ricche di semafori, riducono drasticamente i tempi di percorrenza per arrivare da una località all’altra, essenziale specialmente per i mezzi di trasporto che quotidianamente trasportano la merce tra le varie città.
Per agevolare ancor di più i viaggiatori con il passare degli anni sono nati i sistemi di telepedaggio, primo tra tutti Telepass, che grazie al suo sistema di pagamento immediato permette di pagare il casello senza dover interrompere il proprio viaggio, evitando in questo modo anche le possibili file al casello. Oltre a Telepass negli anni sono nati diversi servizi “competitor”, come Unipol Move e Mooney Go, che hanno riscosso un discreto successo tra gli italiani grazie ai loro prezzi competitivi e la possibilità di usufruire di un primo anno di canone azzerato, spesso inserita all’interno delle loro promozioni.
Nel 2024 però, è nato in Italia un nuovo servizio che promette di rivoluzionare il mondo del telepedaggio.
Il free flow è un sistema di pagamento elettronico del pedaggio autostradale che consente ai veicoli di transitare senza fermarsi, eliminando completamente le barriere fisiche dei caselli tradizionali, accessibile anche a chi non possiede alcun abbonamento con Telepass o altri servizi di telepedaggio. Alla base del sistema c’è una tecnologia che individua automaticamente la targa del veicolo che transita sotto i varchi del sistema e calcola in automatico il pedaggio da pagare, che poi potrà essere saldato online dall’utente in circa 15 giorni, dopo essersi registrato al sistema Conto Targa o come utente occasionale.
La prima autostrada ad aver adoperato questo sistema è la A33 Asti-Cuneo, dove il free flow è già attivo dal 1° settembre 2024, ma ad aver rubato la scena per adesso non sono gli aspetti positivi del sistema, bensì le criticità. Le segnalazioni continuano a susseguirsi, a causa dei tempi di validazione delle utenze molto lunghi, che non sono assolutamente di 24 ore come previste dal sistema. Problemi anche per chi è già abbonato a sistemi di telepedaggio e quindi non ha bisogno di andare sul sito per pagare: secondo quanto segnalato dagli utenti, spesso il sistema non fornisce i dati di passaggio nei vari caselli. Dulcis in fundo, l’assistenza clienti, che risulta totalmente inesistente.
Triste notizia attorno al mondo Ferrari, con il colosso di Maranello che deve dare l'addio…
La FIAT Panda è il modello più venduto in tutta Italia, ma nella versione brasiliana…
Brutte notizie in casa Alfa Romeo, con il mitico marchio italiano che deve così fare…
La Fiat Panda non sarà sola dopo l'uscita della nuova versione degli scorsi mesi. Nel…
Incredibile ma vero, anche il colosso dell'elettronica Sony ha deciso di scendere in campo nel…
La Formula 1 sta scaldando i motori e le diverse scuderie si stanno preparando al…