Le auto a benzina e diesel devono affrontare un altro ostacolo imminente che nasce dai limiti che arrivano in Europa: una nuova mazzata per gli automobilisti
La lotta alle emissioni di Co2 prosegue indisturbata in questi mesi e dovrà portare ad un piano totalmente green di mobilità futura. Nonostante si sia forse intuito che la svolta elettrica non potrà bastare, l’unica cosa certa è il restringimento sempre più forte dei vecchi carburanti.
La posizione politica riguardo alle emissioni di anidride carbonica e la lotta ai combustibili fossili è piuttosto chiara. Entro il 2035 le auto a benzina e diesel tradizionali dovranno sparire dalla circolazione. Che si tratti di una svolta elettrica o dell’ausilio dei bio carburanti, questo conta relativamente. L’ambiente e l’ecosistema mondiale richiedono un intervento massiccio e determinato. Fin qui tutto chiaro e con pochissimi appunti. Il problema è che poi la teoria deve scontrarsi con la realtà, con tutte le sue sfaccettature legate a problemi finanziari ed economici.
Proprio per questo l’ACEA, ovvero l’associazione che raggruppa i produttori automotive dell’UE ha chiesto chiarezza al Governo centrale di Bruxelles e soprattutto un ritocco ai limiti che entreranno in vigore già nel 2025. Secondo la normativa attualmente stabilita per il prossimo anno, tutte le case automobilistiche si ritroverebbero a pagare multe salatissime per le emissioni eccessive delle proprie auto.
Secondo la posizione di Luca de Meo, ovvero il presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili: “Senza chiarezza da parte della Commissione europea l’industria automobilistica rischia di perdere fino a 16 miliardi di euro di capacità di investimento”.
Poi aggiunge: “I produttori hanno bisogno di risposte ora per finalizzare le strategie di conformità, prendere accordi di raggruppamento e altre disposizioni per il 2025″.
Ovviamente la posizione di ACEA ribadisce la necessità di avere risposte anche dal mercato per proseguire con la rivoluzione elettrica, visto che al momento le vendite di EV sono solo al 13% di quota di mercato. Le previsioni davano almeno 10 punti percentuali in più in questo periodo e questo divario non si può colmare da un giorno all’altro.
L’aspetto che i produttori vogliono sottolineare è che le loto attuali posizioni che riguardano l’alleggerimento degli oneri di conformità, l’introduzione graduale o la conformità media pluriennale, non alterano gli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma tengono maggiormente presente le difficoltà del mercato e l’aspetto finanziario a medio e breve termine.
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