Stravolta la legge, l’Unione Europea ha deciso: Meloni non può nulla, ci dobbiamo adeguare subito

L’Unione Europea ha deciso, neanche Giorgia Meloni può cambiare le carte in tavola. Ecco che cosa sta succedendo. 

Il futuro dell’industria dei motori europea continua a scatenare un acceso dibattito. L’Unione Europea, come noto, punta a raggiungere quanto prima la neutralità carbonica e con misure sempre più stringenti sul fronte delle emissioni vuole incentivare cittadini e aziende a costruire una mobilità sempre più sostenibile. I buoni propositi però si scontrano con le difficoltà logistiche e le ripercussioni dal punto di vista economico sulle aziende.

I modelli a batteria e lo sviluppo delle nuove tecnologie necessarie per rientrare nei parametri voluti dalle istituzioni presentano infatti costi non indifferenti per le aziende, che inevitabilmente si riflettono su prezzi di listino sempre più elevati. Questo, unite alle perplessità sui limiti di autonomia e sulle tempistiche di ricarica delle batterie, fanno si che la domanda per i modelli elettrici sia ancora al di sotto delle aspettative.

L’Unione Europea punta, come noto, a fermare la produzione di auto a diesel e benzina entro il 2035, in molti però ritengono che allo stato attuale eliminare totalmente i motori tradizionali sia insostenibile per le aziende e per l’industria, che rischia un vero tracollo.

Unione Europea, cambia tutto sul fronte delle emissioni

In attesa di capire quale sarà la decisione su questo fronte (l’anno prossimo sarà un appuntamento chiave per avere maggiori dettagli) l’Unione Europea ha un altro nodo da sciogliere. In attesa del 2035, i limiti sulle emissioni si fanno comunque gradualmente più stringenti, e le aziende devono sottostare a parametri sempre più rigidi e adeguarsi alle nuove direttive scattate ad inizio anno, pena salate multe.  La questione però ha scatenato diverse proteste, proprio perchè viste le difficoltà che sta attraversando l’automotive europeo, il dover pagare delle sanzioni rischia di pesare moltissimo sui bilanci già in difficoltà.

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Unione Europea, cambia tutto sul fronte delle emissioni – deerapate.allaguida.it

Ecco perché l’Unione Europea ha deciso di garantire, con un nuovo emendamento, una maggiore flessibilità per le aziende e di concedere loro più tempo per adeguarsi ai nuovi parametri e rientrare nei limiti imposti. Le multe sono comunque state confermate, ma le aziende avranno maggiore margine per poterle evitare.

La conformità agli obbiettivi sulle emissioni di CO2 prefissati saranno infatti calcolati su base triennale, considerando il 2025, 2026 e 2027. Si avrà dunque una media tra questi tre anni e non un calcolo annuale come previsto prima. In questo modo se anche si sfora un anno si avrà comunque modo di recuperare su un periodo più lungo.

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