Il doppio volante è un qualcosa di pazzesco e la curiosità impazza.
Le innovazioni in questi anni sono davvero sempre dietro l’angolo, con tante aziende che hanno cercato di migliorare e perfezionare sempre di più i propri progetti. Lo si vede anche nel momento in cui si sta cercando di puntare sempre di più sulle auto elettriche, con queste che sono viste come il futuro da parte della maggiore dei produttori.
Non si può negare come al momento non tutto stia andando per il verso giusto, con le problematiche che sono evidenti per quanto riguarda la sua espansione, ma non è solo questa la grande novità. Lo si vede per esempio anche da alcune innovazioni davvero sorprendenti, come quella che decise di portare avanti nel 1998 il genio di Giorgetto Giugiaro.
La Italdesign si è sempre messa in luce come una delle realtà più innovative nel mondo dei motori e in passato ebbe modo di creare un qualcosa di mai visto prima. Si trattava di quello che è passato alla storia come il progetto della Aztec, una vettura davvero unica nel proprio genere, tanto è vero che poteva mettersi in mostra con ben due volanti a disposizione del guidatore.
La Italdesign ebbe modo in varie occasioni di alzare il livello delle proprie auto e lo fece vedere anche con il caso legato alla Aztec. Un modello che si presentava con uno stile che aveva intenzione di rendere omaggio a quelle che erano chiamate con il nomignolo di “barchette” tra gli anni ’50 e ’60.
Si trattava di una vettura sportiva senza tettuccio e che mostrava delle linee morbide e con uno stile che sotto alcuni punti di vista sembrava prendere spunto dalla Chevrolet Corvette del tempo. L’alettone era in fibra di carbonio e si trattava indubbiamente di una vettura elegante e moderna, la quale però non si dimentica nemmeno di dare quello spunto prestazionale in più.
Al proprio interno infatti vanta la presenza del 5 cilindri di casa Audi da 2200 di cilindrata e che ha modo di erogare un massimo di 250 cavalli. Prestazioni eccellenti dunque per questo favoloso veicolo che ha nel doppio volante una caratteristica che la portò a essere venduta per 20 unità, nonostante si stesse parlando pur sempre di una vettura che partiva da 500 mila marchi, il corrispettivo di 260 mila euro.
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