Il test è positivo per la Ferrari e ora a Maranello tutti esultano per la notizia.
Anche in questo 2025 non si è potuto rispettare le attese che vi erano attorno alla Ferrari, con il Cavallino Rampante che purtroppo è ben lontano dal poter lottare per il titolo mondiale. La differenza con la McLaren è evidente e anche per il questa stagione il sogno di tornare campioni del mondo dopo il 2007 rimarrà tale.
Al momento non è bastato nemmeno il tanto atteso e sbandierato arrivo di Lewis Hamilton, con il britannico che avrebbe potuto diventare l’uomo in più per lo sviluppo e la miglioria della monoposto. La differenza con Leclerc però in questi mesi è evidente e giusto nel tracciato di Silverstone, il sette volte campione del mondo ha avuto modo di superare il monegasco.
Non è però ancora il momento di alzare bandiera bianca in stagione, nonostante molti vorrebbero che la Ferrari si concentrasse già anima e corpo sul 2026. L’anno che verrà sarà rivoluzionario, con il cambio di regolamento e di monoposto che può portare allo stravolgimento degli equilibri, ma intanto arrivano le prime belle notizie per la Ferrari in vista della seconda metà di stagione.
Ferrari e le sospensioni posteriore: primi test positivi
Si era parlato molto di una Ferrari pronta ad attuare una serie di aggiornamenti in vista delle prossime gare e ora è tempo di ammirare l’utilizzo di una nuova sospensione al posteriore. Avrebbe dovuto debuttare già a Silverstone, ma si è preferito attendere e dare vita a dei test molto più accurati e precisi, con questi che si sono tenuti nel mitico tracciato del Mugello.

Sia Leclerc che Hamilton hanno avuto modo di dare vita a due sessioni da 19 giri a testa, con la possibilità così di testare pienamente la nuova sospensione posteriore e i risultati sono parsi positivi. Si parla addirittura di miglioramenti di un decimo al giro, come riporta Eurosport secondo i dati che hanno raccolto i tecnici della Ferrari alla galleria del vento.
Si trattano di dati che fanno ben sperare, ma come sempre è la pista a essere l’unica in grado di stabilire se effettivamente si è lavorato bene oppure meno. Il giro secco però non ha dato i risultati sperati, ma il fatto che possa migliorare il rendimento degli pneumatici può essere già un bel passo dal quale partire e chissà che non ci si possa togliere delle soddisfazioni.