L’emozione del motociclismo anni ’80 rivivive in una novità che sta già facendo impazzire gli appassionati, e non solo quelli vintage.
Abbiamo amato il motociclismo per le sue sensazioni e le sue emozioni autentiche, talvolta rudi. Non c’è un appassionato vero che non ami (diciamocelo, nonostante tutte le mode ecologiche) il profumo di benzina, il tocco del metallo lucido, il canto del motore, le sue vibrazioni che ti prendono alla pancia.
Il motociclismo che amiamo è fatto di leggende come la Honda Bol d’Or e quando all’Osaka Motorcycle Show l’abbiamo vista riapparire, per un attimo ci è mancato il fiato. Chiariamo subito un equivoco, però: non stiamo parlando di una replica ma di un erede in qualche modo spirituale. È la nuova Honda CB 1000 F: tanta sostanza contemporanea, con il carattere del motociclismo vero.
Quando la storia incontra il futuro
C’è, e balza subito agli occhi, quel serbatoio in acciaio, che comunica sensazioni che abbiamo imparato a conoscere bene, nelle nostre domeniche passate a lustrare il nostro cavallo d’acciaio, prima della sgroppata domenicale.

La forma è quella giusta. La sella è quella giusta, piatta e classica. Il codino è quello giusto, e chiude tutto con eleganza. Un dettaglio che non sfugge è il colore argento con dettagli blu : vero e proprio omaggio a tempi in cui le moto erano come rockstar.
Esaurito l’aspetto estetico, decisamente riuscito a nostro parere, resta da guardare cosa offre questa nuova vecchia Honda da un punto di vista tecnico. La scoperta è quella di una geniale e razionale modernità, del tutto al passo con i tempi.
Del resto, per creare questa CB 1000, Honda ha preso un best seller come la Hornet 1000, l’ha spogliata e rivestita di nuovo, inventando una moto che regala il piacere del classico, ma non rischia di lasciarci a piedi come, purtroppo, a volte succedeva anche con i gioielli di quarant’anni fa.
Ci sono altri dettagli di grande attualità come la forcella upside-down, i freni con pinze radiali Nissin e quel display TFT, che per quanto anacronistici per una vera replica, riescono nel compito difficilissimo di rispettare l’anima della moto, riempiendola di contenuti nuovi, aggiornatissimi, fondamentali per girare sulle strade di oggi.
Un esempio per tutti sono i fari LED che riprendono le linee classiche, ma sono una vera benedizione per chi ricorda ancora le sere in cui si tornava a casa più indovinando la strada che vedendola. Dovremo pazientare fino a EICMA 2025 per vederla in forma definitiva. Ma a volte vale davvero la pena di attendere un po’.