Torna la Fiat Panda 4×4: ora ancora più estrema, prezzi e dettagli da urlo

Panda 4×4 così non si era mai vista, pensata per sorprendere e cambiare le regole del gioco. È una novità vera che scatena la passione degli appassionati del piccolo fuoristrada italiano

Chi non conosce la Panda 4×4? È il piccolo grande fuoristrada italiano che ha cambiato le regole dell’ offroad con tanta praticità, un po’ di furbizia e quella voglia di arrivare dove gli altri si fermano. Oggi quella piccola belva alla portata di tutti esce dall’albu dei ricordi e torna a essere una novità su strada (e fuori).

La sua storia prende una piega inaspettata e la Panda si trasforma, cambia pelle e si prepara a una nuova vita. Il progetto Panduccia nasce da un’idea concreta: serviva una vettura capace di affrontare i terreni più difficili della Gallura, in Sardegna, senza rinunciare al rispetto per l’ambiente. Che cosa ne è venuto fuori? È quello che stiamo per scoprire in questo articolo ad alto tasso di passione fuoristrada.

La Panda che non ti aspetti

Garage Italia Customs e Newtron Group si sono messi al lavoro su una Panda 4×4 degli anni Novanta, con l’obiettivo di renderla adatta alle strade sterrate e ai sentieri dell’Isola di Culuccia, dove, tra polvere e salite ripide, serviva un mezzo robusto, affidabile e silenzioso.

Panda 4X4
Panduccia (Garage Italia) – derapateallaguida.it

L’idea di Marco Boglione, imprenditore torinese e proprietario dell’azienda agricola sull’isola, ha preso forma in un progetto concreto, che ha dato vita a un veicolo completamente nuovo: Panduccia; ovvero una Panda 4×4 che abbandona il motore termico per un cuore elettrico.

Il lavoro non si è fermato all’aspetto tecnico e ogni dettaglio è stato pensato per l’uso quotidiano e agricolo: gli interni sono semplici, facili da lavare, senza fronzoli inutili, la trazione integrale rimane, mentre il motore elettrico garantisce oltre 140 chilometri di autonomia.

La batteria, anche se la capacità non viene dichiarata, si comporta bene su percorsi impegnativi, due prototipi hanno già percorso quasi 2.000 chilometri tra sterrati e pendenze importanti senza mostrare segni di cedimento.

La velocità massima è limitata a 90 km/h, una scelta che ha senso considerando le strade dell’isola e la destinazione d’uso, perché la Panduccia non cerca la prestazione pura, punta tutto sulla sostanza; supera guadi profondi oltre 50 centimetri e affronta salite con angoli superiori ai 40 grad.

All’interno non manca nulla di essenziale: aria condizionata, riscaldamento e servosterzo moderno, perché chi lavora la terra sa quanto sia importante avere un mezzo pratico che non teme fango o polvere.

L’aspetto interessante è che, pur essendo nata per un contesto molto specifico, la Panduccia non resterà un esemplare unico, dato che l’azienda agricola di Culuccia ha deciso di realizzare una piccola flotta di sei vetture, destinate a sostituire i vecchi mezzi a benzina o gasolio, un passo deciso verso la sostenibilità senza rinunciare alla tradizione. La vedremo anche in commercio? È quello che molti stanno sperando ma solo il tempo potrà dirlo.

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