Il successo straordinario raccolto dalla precedente versione pepata della Toyota Yaris GR ha spinto migliorare il nuovo modello
Quando parliamo di Toyota Yaris ci viene immediatamente da pensare al celebre modello presentato dal brand giapponese a cavallo del vecchio e nuovo millennio.
Il suo successo è stato straordinario, tant’è che tutt’oggi la Yaris è ancora una delle citycar più apprezzate e vendute in tutta Europa. Ne sono state prodotte diverse varianti nel corso di oltre 20 anni di onorata carriera e tutte hanno avuto la fortuna di ricevere importanti apprezzamenti dai clienti in termini di vendite.
Dalla prima versione a sole tre porte, per poi passare alla cinque, fino alla versione multispazio denominata “Verso”, per arrivare alle più moderne versioni ibride il successo è stato di livello mondiale. L’ultima versione è quella che più ci interessa analizzare oggi, ovvero la Toyota Yaris GR, quella dall’indole spiccatamente sportiva, la cui prima versione è apparsa in Italia nel 2020.
L’idea dei dirigenti Toyota di tornare a gareggiare con le proprie vetture nel campionato mondiale rally risale al 2015. Da allora si è pensato di trasferire il know-how accumulato nelle competizioni anche sulle vetture stradali più sportive
È con questa filosofia che nasce la prima Yaris GR nel 2020, fortemente voluta e spinta direttamente dal suo presidente Akio Toyoda. Il progetto si basa su un assunto essenziale nella progettazione delle auto sportive, ovvero la riduzione dei pesi complessivi.
Detto fatto: il peso a vuoto era di appena 1.280 Kg, con un eccellente rapporto peso/potenza pari a 4,9 kg per cavallo. L’attuale versione di Yaris GR 2024 non stravolge la filosofia della sua antesignana, anzi ne migliora alcuni dettagli per renderla ancora più sportiva e affilata.
Resta la trazione integrale GR-FOUR con due differenziali autobloccanti Torsen già presente nella precedente versione ma viene inserito come optional la possibilità di avere un cambio automatico, in alternativa al classico manuale con un incremento di peso di appena 20 Kg.
Il motore anche non viene stravolto, resta sempre il collaudato 1.6 turbo benzina, ma con una potenza migliorata. Si passa dai precedenti 260 CV e 360 Nm agli attuali 280 CV di potenza e 390 Nm di coppia. A prescindere dalla trasmissione adottata, le prestazioni dichiarate dal costruttore giapponese non variano: 230 Km/h di velocità massima autolimitata e accelerazione 0/100 km/h in 5,2 secondi, 3 decimi di secondo sotto il modello del 2020.
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