Le novità in Formula 1 sono sempre continue e ora l’Italia spera per un futuro che può essere davvero radioso.
Non ci sono dubbi sul fatto che negli anni il blasone della F1 sia cresciuto sempre di più e soprattutto in Italia la si può definire a tutti gli effetti una religione. La Ferrari è un mito che tutti quanti amano e nessuno può rimanere indifferente di fronte alla magia del marchio del Cavallino Rampante.
Anche per questo risulta evidente il fatto che la F1 in Italia abbia un ruolo di primaria importanza anche nel quotidiano degli appassionati. Quando si parla di F1 i tracciati italiani che hanno fatto la storia non mancano di certo e dunque è bello notare come ora ci siano due piste nel Mondiale.
Prima si partirà con Imola, anche in questa stagione posizionata nel calendario a maggio, prima di passare nel classico settembre di Monza. Insomma, l’Italia è l’unico Stato europeo che vanta ben due GP di F1, il che fa storcere il naso a qualcuno, ma il prossimo weekend, con la gara proprio a Imola, sarà determinante per poter capire il futuro della realtà emiliana.
Imola ancora in F1: determinante il prossimo weekend
Da diversi mesi si parla in modo ormai sempre più convinto del fatto di come l’Italia non potrà continuare ad avere due GP nel Mondiale. Sono troppo gli interessi a livello mondiale e soprattutto ci sono tante nazioni in via di sviluppo che mettono sul piatto milioni di Dollari, ben sopra le possibilità europee.
Ecco perché sembra un’impresa disperata poter avere ancora due gare di F1 in Italia, in un’epoca dove Francia e Germania sono sguarnite. A quanto pare si sono aperti degli spiragli che sembravano impossibili, come ha spiegato Michele De Pascale, ovvero il Presidente della Regione Emilia Romagna.
Questi ha sottolineato come per le istituzioni non si tratta di una questione legata solo al budget. L’intento è quello di continuare e, anche tramite le parole di Tullio Del Sette, commissario straordinario Aci, con le trattive che sono in corso da tempo. Imola dunque continua a essere una delle tappe più amate, anche dagli appassionati internazionali, per questo motivo sarebbe un grande peccato perdere quello che è stato considerato per anni come uno dei tracciati più leggendari di sempre, entrato nella storia anche, in modo triste, per la morte di Ayrton Senna.
