Truffa agli automobilisti, la nuova trappola non fa sconti a nessuno: così ci caschi in due secondi

È la truffa più sperimentata del mondo ma per qualche ragione continua a colpire quando meno te l’aspetti. Come riconoscerla.

Ci sono truffe ingegnose che utilizzano tecnologie d’avanguardia per fregarci. È triste dire che di fronte a certe innovazioni a volte ci vorrebbe davvero una dose extra di intuito e una prudenza assoluta, per evitare di essere ingannati. Putroppo non tutti ne siamo capaci.

Ma che dire di truffe di una banalità sconcertante, e che continuano a ripetersi quasi sempre uguali, mietendo ancora vittime? L’uso della psicologia da parte dei truffatori coglie le vittime in un momenti di debolezza, e non importa quanto sia vecchio il trucco. Qualcuno finirà per caderci, sempre.

Il trucco che ti svuota il portafoglio

È il caso di un’automobilista che su aggirava per le strade di Sala Baganza, quando improvvisamente ha visto un uomo a bordo strada che chiedeva aiuto. L’automobilista si è fermato, come avremmo fatto tutti. Non poteva sapere che quel gesto altruista gli sarebbe costato caro.

Allarme truffa
Allarme truffa, il trucco dell’anello – derapateallaguida.it

Il truffatore a bordo strada era un romeno di 53 anni senza fissa dimora. Parlava italiano male. Si fingeva inglese. Raccontava di essere in Italia per il fratello ferito in un incidente. La carta di credito? Purtroppo al limite, a causa della disgrazia e dei suoi imprevisti. Finiti anche i soldi della benzina, doveva tornare in aeroporto subito.

A leggerla così viene da ridere. Quante volte l’abbiamo sentita? Invece la vittima ci è cascata in pieno. Ha accompagnato il finto inglese fino all’ufficio postale di Collecchio. Lì ha prelevato 400 euro e glieli ha dati. Soldi spariti in un attimo.

Il truffatore ha lasciato due anelli come garanzia. Diceva fossero oro massiccio. Ha dato anche un numero di telefono per essere richiamato il giorno dopo. Quel telefono non ha mai risposto. Gli anelli erano bigiotteria da quattro soldi.

Quando ha capito di essere stato fregato, il 58enne è andato dai Carabinieri. I militari hanno visto le telecamere lungo le strade. Hanno trovato la targa straniera dell’auto del truffatore. Poi hanno scoperto che il romeno era già noto per truffe simili.

Lo hanno denunciato alla Procura di Parma. Tutto è bene quel che finisce bene, anche se in questo caso ci sarebbe da chiedersi quanti truffatori dell’anello d’oro dovranno ancora colpire prima che tutti ci rendiamo conto del meccanismo elementare di questa truffa e impariamo a riconoscerla. È una truffa particolarmente maligna, perché fa leva sulla bontà dell’animo umano e non, come avviene di solito sull’avidità. Gli anelli preziosi sono lì, a rassicurarci che la bontà non è proprio avventatezza. Invece, purtroppo, lo è.

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