Novità importanti per quanto riguarda la tematica dei dazi che sta imponendo Donald Trump, con un nuovo dietrofront che è all’orizzonte.
Non è di certo un periodo semplice a livello politico ed economico, con gli USA che stanno creando non poca confusione in seguito alla scelta di Donald Trump di attuare il piano legato ai dazi. Una scelta che da un lato nasce con l’esigenza di salvaguardare quanto più possibile le aziende a stelle e strisce, ma dall’altra va a compromettere gli equilibri mondiali.
Tanti anni fa poteva anche essere capibile la scelta di Trump di puntare tutto sui dazi e su un’economia quanto più interna possibile, ma ora sono cambiati troppo gli anni. Le stesse aziende americane, soprattutto quelle del settore automobilistico, hanno delocalizzato e non poco la produzione.
Per questo motivo diventa anche un’arma a doppio taglio per molte realtà quella dei dazi. Sembra dunque chiaro come la logica imponga un pesante dietrofront da parte del tycoon. I dazi si sono rivelati un boomerang, viste le enormi perdite che ci sono state in Borsa e ora è giunto il momento di prendere delle decisioni nette.
I dazi attualmente vigenti sono quelli che sono legati al settore delle auto, dell’alluminio e dell’acciaio, delle categorie che riguardano anche l’Italia molto da vicino. Il problema è che nel momento in cui gli USA attuano questi dazi, tutti gli altri devono rispondere, e oggi la Cina è una realtà che può tenere testa, se non è già superiore, agli Stati Uniti.
Indubbiamente anche i controdazi non sono di certo la soluzione al problema. In un mondo sempre più globalizzato sono tantissime le aziende che collaborano direttamente con i materiali utilizzati che provengono dalle nazioni più disparate. L’adozione di dazi e controdazi dunque non fa altro che aumentare sensibilmente le spese.
Gli Stati inoltre non stanno di certo dando una mano al settore delle auto che da tempo è visto sempre di più quasi come un bene di lusso e non necessario. Dunque diventa determinante fare qualcosa in modo tale che i dazi possano finalmente essere bloccati. con la politica di Donald Trump che deve per forza cambiare. Non è una questione di ideologie, ma è la storia che sta portando le nazioni e l’economia globale verso nuovi concetti, a prescindere dal fatto che piaccia o meno.
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