Dopo i dazi del 25% sulle auto importate negli Stati Uniti è arrivata la durissima risposta della Ferrari al presidente americano Trump.
Mercoledì 26 marzo il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi del 25% per tutte le auto importate negli Stati Uniti. La novità, che entrerà in vigore a partire dal prossimo 2 aprile, rientra nel piano del tycoon di mettere sempre più in difficoltà i partner storici, in particolare quelli europei.
Già lo scorso 12 marzo erano stati emessi dei dazi su acciaio e alluminio: ora il presidente USA rincara la dose e va a colpire ancora più pesantemente il blocco europeo (oltre a Canada, Giappone e altri Paesi). Un annuncio che ha già fatto precipitare i marchi del Vecchio Continente: basti pensare che Mercedes-Benz ha perso il 5,5%, mentre Stellantis ha dovuto fare i conti addirittura con una perdita del 6%.
Ma quali sono le risposte ai dazi di Trump? L’Unione Europea non chiude le porte a Washington e continuerà a cercare “soluzioni negoziate“, anche se Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea ha già sottolineato che la politica dei dazi portata avanti dal tycoon “è dannosa per le imprese e i consumatori sia negli Stati Uniti che in Europa“. Nel frattempo è arrivata la dura replica di Ferrari alla mossa di Trump.
Trump contro Ferrari: Maranello ci va molto pesante
La storica casa italiana ha infatti deciso di aumentare fino al 10% i prezzi delle sue auto destinate al mercato statunitense. Ciò significa che i dazi del 25% introdotti da Trump potrebbero rivelarsi un boomerang per i consumatori americani, che si ritroveranno a fare i conti con un prezzo di acquisto più elevato.

Ferrari ha già fatto sapere che questo aumento del 10% non riguarderà gli ordini effettuati prima del 2 aprile 2025 per le famiglie Ferrari 296, SF90 e Roma. Per tutti gli altri modelli, invece, è confermato l’incremento di prezzo in seguito ai dazi decisi dall’amministrazione Trump.
La mossa del Cavallino rampante rientra nell’ottica di una strategia di gestione dei costi: l’obiettivo di Ferrari è infatti quello di mantenere sempre molto alto il livello qualitativo delle sue auto e continuare a ricoprire una posizione di massima importanza nel segmento delle auto di lusso. In Borsa il titolo della Ferrari ha fatto registrare un aumento dell’1,5%: anche la Exor, che detiene il 21,2% della Ferrari, ha visto crescere il suo Net Asset Value a 38,2 miliardi di euro.