I dazi imposti da Donald Trump stanno mettendo in crisi il settore delle auto: un colosso del settore è in ginocchio.
Sono ufficialmente scattati i temutissimi dazi imposti da Donald Trump. Il presidente USA ha già fatto sapere che le misure per i prodotti provenienti da oltre 60 Paesi consentiranno agli Stati Uniti di incassare “centinaia di miliardi di dollari” garantendo una crescita “senza precedenti“. Trump ha deciso di tassare al 15% i prodotti provenienti dall’Unione Europea, ma anche dal Giappone e dalla Corea del Sud: si sale al 20% per paesi come Bangladesh, Vietnam e Taiwan, mentre per Brasile e India i dazi sono addirittura del 50%.
Olof Gill, portavoce della Commissione UE, ha sottolineato che gli USA hanno un chiaro impegno per portare al tetto del 15% anche i dazi commerciali sulle importazioni delle auto dai paesi dell’Unione Europea. Nel frattempo, però, le tassazioni in questo settore mettano seriamente a rischio il futuro di due colossi giapponesi del settore.
Toyota ha già fatto sapere che nel primo trimestre dell’anno fiscale ha fatto registrare un calo del 36,9% rispetto allo scorso anno. Un crollo dovuto principalmente ai dazi doganali imposti dagli USA: un colpo durissimo per la redditività dell’azienda nipponica. Le esportazioni di automobili dal Giappone agli Stati Uniti subiscono ora una tassazione del 25%, in aggiunta al 2,5% già esistente.
Arrivano i dazi di Donald Trump: il colosso è in ginocchio
Le misure decise da Donald Trump stanno avendo un effetto molto negativo sui conti di Toyota, che ha dovuto inevitabilmente rivedere le proprie previsioni di utile netto per il 2025/2026: solo in questo anno fiscale la tassazione potrebbe aggirarsi intorno agli 8 miliardi di euro. Rispetto alla stima iniziale di 3,1 trilioni di yen di utile, Toyota dovrebbe invece registrare un calo del 44% con solo 2,66 trilioni di yen di utile netto.

Una situazione molto complicata che sta vivendo anche un’altra azienda giapponese. Per Mazda le stime sono ancora più pesanti: i dazi di Donald Trump sulle automobili importate all’estero, infatti, dovrebbero generare un crollo degli utili dell’82,5%. Le previsioni iniziali parlavano di circa 230 miliardi di yen di utile operativo: si scenderà invece a 50 miliardi di yen, vale a dire il 73,1% in meno.
Per provare a reggere l’urto Mazda – che ha venduto più di 210.000 auto negli USA nella prima metà del 2025 – incrementerà la sua produzione nello stabilimento in Alabama e cercherà di modificare le rotte di spedizione.