La holding Stellantis è stata costretta a prendere provvedimenti su due tipologie di vetture, richiamate direttamente in fabbrica.
Quando si acquista un’automobile nuova di zecca, direttamente dal concessionario con tanto di prova su strada precedente, siamo sicuri di avere tra le mani una vettura sicura, confortevole e senza alcun tipo di problema, né meccanico né strutturale. O almeno dovrebbe essere così, ma nella storia dell’automobile non sono mancati difetti originari che hanno costretto i clienti a degli imprevisti poco simpatici.
Purtroppo è una questione anche abbastanza frequente quella dei cosiddetti ‘richiami’ delle auto e di determinati modelli da parte delle case automobilistiche. Colpa di difetti di fabbricazione che vengono scoperti soltanto in un secondo momento, magari effettuando dei test in remoto o per via di diversi casi di questo genere denunciati dai clienti.
L’ultima questione annosa di tale portata riguarda Stellantis, una delle holding del mercato automobilistico più ricche, visto il portfolio composto da ben 14 marchi internazionali. Ben due tipologie di vetture che fanno parte di questa società (guidata da John Elkann) sono state costrette al richiamo obbligato, proprio per prevenire problematiche delicate da parte delle produzioni originali.
I marchi in questione sono Jeep e Dodge, come detto brand che fanno parte da anni dell’universo Stellantis. Il richiamo annunciato dalla holding riguarda oltre 206.000 modelli, che hanno riscontrato problemi di sicurezza piuttosto seri e dunque hanno messo in allarme le case di produzione, oltre che i proprietari dei veicoli in questione.
In particolare si tratta di difetti presenti su vetture vendute al mercato USA, ovvero su 158.045 Jeep Grand Cherokee e 48.448 Dodge Durango, prodotte tra il giugno 2018 e il luglio 2019.
Il rapporto effettuato negli Stati Uniti dalla National Highway Traffic Safety Administration ha evidenziato un problema critico legato all’unità di controllo idraulico e un altro ancora sul sistema frenante antibloccaggio, noto come ABS. Nei veicoli in questione, il modulo potrebbe +misurare la pressione nel circuito frenante primario, consentendo al veicolo di avviarsi e uscire dalla posizione di parcheggio senza che il pedale del freno sia stato premuto.
Stellantis ha aggiunto inoltre un difetto sulle luci dei freni, che potrebbero accendersi in modo casuale anche a bassa velocità, senza che i freni siano stati azionati. Un problema che aumenta inevitabilmente l’instabilità dell’auto e la possibilità di incidenti. I proprietari dei suddetti veicoli pericolanti saranno invitati tra il 5 ed il 12 dicembre a riportare le auto in fabbrica per rivedere i malfunzionamenti.
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