L’ultima novità che riguarda il mondo delle auto in Italia non può che generare un allarme impossibile da sottovalutare.
Tenere monitorato l’andamento del mercato automobilistico può essere importante perché può dare un’idea anche della situazione economica del nostro Paese. Spesso, infatti, quando si vive una fase di crisi è tra i primi settori che vengono condizionati in negativo, ben sapendo quanto si sia poco disposti a fare un investimento ingente come quello previsto per l’acquisto di una vettura se si hanno poche certezze per il futuro.
Agire in questo modo non può che colpire anche le aziende del settore, oltre a rendere difficile svecchiare il parco auto in circolazione, nonostante sia un’esigenza che risulta essere cruciale anche ai fini ambientali. Purtroppo però la situazione appare tutt’altro che rosea, non si può fare niente per negarlo.
La situazione del mercato automobilistico in Italia mette in allarme non solo in rifermento al numero di vetture vendute, ma anche prendendo in considerazione un altro dato che non può essere considerato poco rilevante. Il riferimento è ai numeri relativi alle revisioni auto, che hanno fatto registrare un calo rispetto al 2023 secondo i dati che sono stati diffusi dal Ministero per le imprese e il Made in Italy (Mimit) elaborati dall‘osservatorio Autopromotec.
Nei primi sei mesi del 2024 c’è stato infatti un calo del 9,6% sia nel numero di verifiche obbligatorie che nella spesa totale, visto che il costo è rimasto invariato. Nei primi sei mesi del 2023, infatti, gli italiani avevano sostenuto per questa voce di spesa un importo complessivo 658,3 milioni di euro, rispetto ai 595,3 milioni dello stesso periodo di quest’anno. Si tratta quindi di 63 milioni di euro in meno, ma questi numeri non devono stupire: nel primo semestre dell’anno sono state infatti 7.533.580 le vetture sottoposte a revisione, quasi 800mila in meno della prima metà dell’anno precedente.
Il quadro non deve comunque stupire particolarmente, ma è legato a motivazioni ben precise. Il dato emerso nel 2024 è infatti uguale a quello registrato nel 2019 e superiore a quello del 2018, ma appare il frutto del tipo di veicoli in circolazione. Un anno fa, infatti, circolavano 40.915.229 auto, secondo i dati diffusi da ACI, di queste il 20% erano state immatricolate da meno di cinque anni. Gli incentivi messi a disposizione dal governo hanno portato all’immatricolazione di un numero di auto superiore a 5,3% solo nel primo semestre dell’anno, questo però non inciderà sui dati relativi alle revisioni, visto che era possibile effettuare l’acquisto provvedendo a rottamarne uno vecchio.
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