Una sentenza destinata a far discutere: il Giudice di Pace ha annullato una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox. Ora cambieranno molte cose.
Sembra una storia come tante, di quelle che capitano ogni giorno sulle nostre strade. Una mattina qualunque, una automobilista vicentina sfreccia lungo una strada di Borso del Grappa. L’occhio elettronico la immortala e, dopo qualche settimana, nella sua cassetta delle lettere compare quella busta che nessuno vorrebbe mai ricevere.
Dentro, una multa salata: 180 euro e 3 punti in meno sulla patente. Fino qui niente di strano, se non fosse che quella donna ha deciso di non arrendersi all’apparente inevitabilità della sanzione. Molti automobilisti, infatti, ritengono la multa dell’ “occhio elettronico” una specie di sentenza inappellabile, ma non è decisamente così.
Come un detective alla ricerca della verità, l’Adiconsum di Vicenza ha iniziato a scavare nei dettagli di quella multa apparentemente inattaccabile. E proprio lì, nascosto tra cavilli e normative, è emerso il tallone d’Achille dell’amministrazione comunale: l’autovelox utilizzato per la rilevazione non aveva l’omologazione ministeriale richiesta dalla legge. Una mancanza che, come un castello di sabbia sotto la pioggia, ha fatto crollare l’intero impianto accusatorio.
Il Giudice di Pace non ha avuto dubbi. Non solo ha annullato la sanzione, ma ha anche condannato il Comune a pagare le spese legali. Una decisione che suona come uno schiaffo a chi considera le multe più uno strumento per fare cassa che per garantire la sicurezza stradale.
Le parole del presidente di Adiconsum Vicenza, Daniele Mezzalira, hanno il sapore della rivincita. Come un maestro che richiama all’ordine gli alunni indisciplinati, ricorda che le regole valgono per tutti: automobilisti e pubblica amministrazione. Ma c’è di più. Secondo Mezzalira, al momento non esisterebbero autovelox omologati in circolazione. Una rivelazione che potrebbe aprire le porte a una valanga di ricorsi.
La Cassazione aveva già tracciato la rotta, dichiarando nulle le multe elevate con dispositivi non omologati. Ora questa sentenza aggiunge un altro tassello importante. Gli automobilisti hanno 30 giorni dalla notifica per fare ricorso, un’opportunità che alla luce di questi fatti assume tutto un altro peso.
Certo, nessuno mette in discussione l’importanza della sicurezza stradale e il rispetto dei limiti di velocità. Ma come in ogni cosa, anche il controllo deve seguire regole precise. E quando queste vengono ignorate, anche chi dovrebbe far rispettare la legge deve fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni.
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