Sfida a Dacia: il nuovo colosso ha pronto l’asso nella manica, con questa nuova tecnologia zero problemi di ricarica.
La Dacia negli ultimi anni si è imposta come uno dei marchi più economici su piazza, tra le poche aziende europee a reggere il confronto con i modelli low cost che arrivano dalla Cina. I modelli della casa rumena, parte del gruppo Renault, sono tra i più apprezzati, come dimostrano i numeri di vendita che vedono auto come la Duster o la Sandero tra i veicoli più venduti nei rispettivi segmenti. Anche Dacia deve però fare i conti con le difficoltà della transizione elettrica, un problema che accomuna tutte le grandi aziende.
I modelli a batteria infatti faticano a prendere piede come auspicato da aziende ed istituzioni. I prezzi ben più elevati dei modelli a motore tradizionale sono un freno non da poco per i potenziali clienti, così come le perplessità sulla batteria. L’autonomia limitata e le tempistiche di ricarica ben più dilatate rispetto al normale pieno al distributore preoccupano e non poco gli automobilisti. Per questo le aziende stanno lavorando per creare modelli sempre più performanti da questo punto di vista. Presto però potrebbe arrivare una vera svolta su questo fronte.
Secondo le indiscrezioni del sito CarNewsChina.com riportate dal portale Insideevs.com, la storica azienda MG sarebbe pronta a lanciare sul suo prossimo modello in uscita nel 2025 le nuove batterie allo stato semi solido. La notizia sarebbe stata confermata daò general manager Zhou Yu. La prima a beneficiare di questa nuova tecnologia dovrebbe essere la Cyber GTS, “sorella” della Cyberster. La cinese Saic Motor, gruppo di cui MG fa parte, non è nuova a sperimentazioni sul fronte delle batterie semi – solide. Per MG potrebbe però essere la svolta.
La nuova tecnologia comprenderebbe un pack da 123,7 kWh e densità energetica di oltre 300 Wh/kg. Con le nuove batterie si risolverebbe il problema dell’autonomia, che arriverebbe ad oltre 1.000 km secondo il ciclo CLT. Anche la ricarica sarebbe ben più veloce: con appena 12 minuti di ricarica si potrebbero recuperare oltre 400 Km di autonomia, abbattendo di molto le tempistiche in caso di sosta. Anche le spese di produzione e di conseguenza di listino, inoltre, sarebbero ridotte e accessibili. In un colpo solo, dunque, si ridurrebbero di molto i tre grossi limiti manifestati dall’elettrico. Questi nuovi alimentatori potrebbero agevolare davvero molto la diffusione di questo tipo di automobili.
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