Succede poco spesso, quasi mai in verità, di trovarsi di fronte a un’auto capace di lasciare senza fiato anche chi, di Ferrari, ne ha viste tante: questo è uno di quei momenti
L’F40 LM del 1993 non assomiglia a niente: diciannove esemplari creati per la pista, una manciata di chilometri sulle spalle e una storia fatta di personaggi, incidenti, ritorni di fiamma, successi, colpi di scena. 760CV, scatenati da un possente V8 biturbo dietro le spalle del pilota. Ben 300CV in più rispetto alla versione standard, che cambiano tutto, la rendono quasi feroce; di motori così, oggi, non ne fanno più.
L’artefice del capolavoro è Giuliano Michelotto, nome noto a chi mastica pane e competizioni, uno che sulle Ferrari da corsa ha scritto pagine di storia. A lui si deve la trasformazione: motore rivisto con intercooler più grandi, centralina aggiornata, assetto più basso. Freni Brembo, ruote maggiorate, gomme morbide e larghe, il tutto accompagnato da una carrozzeria che grida racing.
Le caratteristiche uniche della Ferrari F40 LM del 1993
Nasce per correre, lo fa con una naturalezza che imbarazza: monta Lexan al posto dei vetri laterali, si presenta in una veste rosso vivo sopra a sedili color marrone chiaro, sportivi, ruvidi, pensati più per reggere le sollecitazioni in frenata che per coccolare nel traffico sotto casa.

Questo esemplare, in particolare, è passata dalle mani svizzere a quelle tedesche, ha fatto tappa a Monaco. Torna in officina per manutenzioni maniacali, ogni volta sistemata dallo stesso Michelotto, che sembra non voler mai staccarsene del tutto. Dal 2009 è arrivata anche la certificazione Ferrari Classiche: motore, telaio e carrozzeria “matching numbers”, ossia tutto come mamma Ferrari ha voluto, addirittura col documento digitale a dimostrarlo.
La carriera recente vede altri passaggi di testimone, viaggi tra Las Vegas, la Florida, l’Austria, tra nuove gomme, tagliandi da cifre da capogiro, partecipazioni a raduni e concorsi: a ogni evento lascia a bocca aperta chi la vede, anche chi pensa di conoscerle tutte; ritocchi? Solo le ruote OZ in magnesio, più grandi ma anche leggermente più strette, perché la perfezione, in questi casi, è uno stato mentale e non un elenco di optional.
Oggi la F40 LM va all’asta a Monterey, con una quotazione che balla tra 8,5 e 9,5 milioni di dollari: cifra altissima, fuori dalla portata di quasi tutti, eppure, per chi può e soprattutto per chi se la sente, questa Ferrari non è solo un’auto, è un viaggio nella storia della tecnologia e della passione.
Una Ferrari che è anche un’esperienza da vivere e custodire: olni dettaglio trasuda esclusività, dalla vernice lucida fino all’ultimo bullone; difficile trovarne una uguale, impossibile trovare una storia così, eppure questa F40 LM corre ancora, pronta a sorprendere il suo prossimo fortunato proprietario.