Nata per mettere in difficoltà Audi BMW. Ecco la Lancia con il cuore di un’Alfa Romeo. I dettagli.
Prodotta dal 1994 al 2001 la Lancia di cui parleremo ha ricoperto il ruolo di ammiraglia. Appartenente al segmento E, la Casa torinese ne ha realizzate varie tipologie: dalla berlina a tre e quattro volumi, alla familiare, per finire alla coupé. Progettata con molta attenzione e dopo una lunga fase di studio con l’obiettivo di sostituire l’amatissima Thema, ebbe il difficile compito di battere le vendite di modelli di successo della concorrenza come l’Audi A6 e la BMW Serie 5.
Assemblata nello stabilimento della FIAT a Rivalta di Torino, si basava su un telaio denominato Tipo E e rispetto all’auto di cui andava a cogliere l’eredità era decisamente più comoda, a partire dal maggiore spazio concesso nell’abitacolo, e di qualità. A spiccare erano le sue forme arrotondate e un’aerodinamica all’avanguardia per l’epoca, affinata in galleria del vento. Pure il motore, come vedremo, venne scelto in accordo con le ultime tendenze del momento per avere la quasi certezza di sbancare.
Svelati tutti i segreti della Lancia K, l’auto che aveva meccanica e propulsore di un’Alfa Romeo
Si chiamava Lancia K e aveva una particolarità, condivideva con la Alfa Romeo 166 la meccanica e l’unità motrice che era un 3 litri V6 Alfa Romeo a 24 valvole. Il costruttore piemontese ne creò anche una seconda variante, in questo caso un 2.0t litri quattro cilindri sovralimentato. Nel primo caso la velocità massima raggiungile era di 225 km/h per 204 cv erogate, mentre nel secondo si toccavano punte di 235 km/h grazie ai suoi 205 cv.
Per quanto riguarda la parte telaistica, molto rilievo venne dato alla sicurezza con l’adozione di una scocca di diversi livelli di rigidità. L’intero cockpit venne dotato di protezioni di alto livello per resistere meglio agli urti e le portiere dotate di barre d’acciaio antisfondamento. Su questo fronte furono introdotti anche ABS, airbag e pretensionatori. Interessante fu la scelta di adottare una chiave a doppia funzione con un trasduttore elettromagnetico codificato che non permetteva l’avvia se il codice non veniva riconosciuto.

Osservando invece l’estetica, le sue forme morbide vennero disegnate dal Centro Stile Lancia in collaborazione con l’I.De.A Institute. Tra gli elementi più distintivi, i gruppi ottici ad andamento orizzontale, l’ampio scudo paraurti, il lunotto piatto e inclinato e un taglio affusolato per portiere e finestrini.