Una Formula 1 su due ruote: il bolide italiano è clamoroso, ora vale una fortuna

La F1 è il riferimento per tutti nel mondo delle corse, ma un gioiello italiano lo si trova anche su due ruote.

Si sa che l’Italia negli anni ha saputo mettersi in mostra come una delle più grandi nazioni al mondo per quanto riguarda la produzione di motori. Anche in F1 sono tanti coloro che hanno avuto modo di ammirare lo straordinario valore dei motori italiani, con la Ferrari che è colei che più di tutte ha saputo alzare l’asticella.

Purtroppo sono anni ormai dove non riesce più a ottenere i risultati tanto attesi, ma per fortuna l’Italia ha modo di rifarsi nelle moto. La Ducati è il colosso che si sta imponendo come mai gli era riuscito di fare in passato, con l’aiuto di Marc Marquez che gli sta dando modo di poter dominare la scena internazionale.

Non sono mancate però in passato anche altre aziende in grado di progettare dei modelli di straordinario valore e con dei motori imponenti. Lo si vede con il caso della Laverda, una realtà che aveva trovato il modo di poter dare vita un modello davvero unico e leggendario, tale da poter essere considerato al pari di una F1.

Laverda 1000 V6: il bolide a due ruote

Eravamo ormai nel lontano 1977 quando fu progettata una delle moto più iconiche e straordinarie mai progettate come la Laverda 1000 V6. Un prototipo di rara bellezza, con questo bolide che maturò nella testa di Massimo Laverda già nel 1976, quando affidò il progetto all’ingegnere Giulio Alfieri.

Laverda 1000 V6 novità moto F1
Laverda 1000 V6: il bolide a due ruote (Twitter – derapate.allaguida.it)

Si trattava di una moto che vantava al proprio interno un favoloso motore V6 da 995,5 di cilindrata. Al Salone di Milano del 1977 furono tanti a rimanere a bocca aperta di fronte a questo grande progetto, con la moto in questione che era in grado di erogare fino a 140 cavalli. Il telaio era a diamante e per rendere la moto ancora più prestazionale non poteva di certo mancare la presenza di un doppio disco Brembo.

Questa moto la utilizzarono in occasione del Bol d’Or del 1978 sul Paul Ricard di Le Castellet. All’inizio questa moto sembrava poter avere le caratteristiche perfette per poter ben figurare, tanto che ebbe modo di toccare delle velocità da 278 km/h, peccato che dopo otto ore di gara dovette ritirarsi per il cedimento del giunto cardanico. I piloti furono Nico Cereghini e Carlo Perugini e si tratta di una delle moto più iconiche di sempre.

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