Vende l’auto all’asta per beneficenza, ma i soldi scompaiono: la leggenda del calcio è nei guai

Uno dei maggiori campioni del calcio italiano vittima di qualche sorta di truffa dopo la vendita in beneficienza della sua autovettura.

Molto spesso le aste servono per vendere cimeli o oggetti di valore a prezzi anche più elevati del dovuto principalmente con un obiettivo: quello di devolvere l’incasso della vendita in beneficienza. Un atto di valore e di solidarietà che molto spesso si verifica anche nel mondo dei vip, dei personaggi celebri che rendono ancora più interessante l’asta stessa.

La vicenda che sta facendo discutere in questi giorni riguarda un fenomeno del calcio italiano, un campionissimo del passato che ancora oggi viene incensato da critica e tifosi. Roberto Baggio, lo storico numero 10 della Nazionale, è stato coinvolto in qualche modo in una situazione decisamente non piacevole, che riguarda la vendita di un’autovettura a lui appartenuta.

A febbraio scorso è stata venduta all’asta la Lancia Delta Integrale Evoluzione appartenuta a Baggio. Un’auto speciale, regina del mondo del rally, regalata dalla famiglia Agnelli al Divin Codino nel 1993 come premio del Pallone d’oro appena vinto mentre indossava la maglia della Juventus.

L’auto speciale di Baggio al centro dello scandalo per la falsa beneficienza

La Lancia Delta in questione era stata acquistata nel 2009 da Giorgio Allegrini, fondatore dell’associazione benefica Stella di Cuori Aps. La stessa vettura appartenuta a Baggio è finita al centro di una iniziativa sempre a scopo benefico: venderla all’asta con la promessa di suddividere il ricavato con altri enti benefici come la Fondazione Vialli e Mauro, la Fondazione Pupi di Javier Zanetti, la Nazionale Piloti Onlus e la Fondazione Città della Speranza.

Roberto Baggio e la Lancia Delta
L’auto speciale di Baggio al centro dello scandalo per la falsa beneficienza (foto Gds) – derapate.allaguida.it

Peccato che dei 230 mila euro offerti su Catawiki per l’acquisto della Lancia Delta gialla non vi sia traccia ad oggi. Già al centro delle critiche era finita una cena di gala del 10 settembre scorso, alla presenza delle suddette fondazioni, alla quale Roby Baggio non partecipò e la figlia Valentina prese automaticamente le distanze. Una cena che finì male, fra conti saldati da privati e un assegno da mille euro staccato da Allegrini alla Fondazione Vialli e Mauro.

Da quel momento, anche dopo la vendita dell’automobile all’asta, le onlus non hanno ricevuto né notizie né la cifra pattuita. Franco Masello, fondatore di Città della Speranza, ha accusato con ferocia Allegrini, accusandolo di aver leso il buon nome della propria fondazione servendosi di altre realtà solo per ottenere usufrutti a proprio piacimento.

Una storia tutt’altro che chiara e che potrebbe finire al centro di qualche inchiesta. Fatto sta che il nome di un campione, solitamente molto stimato come Baggio, è finito involontariamente in mezzo a questo caos.

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