Dura comunicazione da parte del capo dell’azienda, con le accuse che però sono davvero molto gravi e dure.
La situazione economica in questi anni non è di certo delle più semplici per gli italiani, sia per quanto riguarda le aziende che per i lavoratori. L’inflazione è senza dubbio uno dei grandi mali dei giorni moderni e dunque è normale come l’aumento costante dei coti causi anche delle problematiche per i datori di lavoro.
Purtroppo ci si trova di fronte a dei grandi cambiamenti economici e strutturali, il che in questi casi comporta sempre grossi stravolgimenti del mercato. Lo sanno bene soprattutto le piccole imprese che si trovano costrette a dover fare i conti con una serie di nuove difficoltà e soprattutto importanti spese.
Molti sono costretti a chiudere le loro attività per motivazioni che in passato non avrebbero forse nemmeno preso in considerazione. Ecco dunque che di recente è giunta una lettera ai colleghi di vaielettrico.it davvero incredibile. Si sa che quando si è frustrati e arrabbiati non si dice mai ciò che si pensa realmente, ma arriva un’accusa molto pesante.
“Anche colpa vostra”: lo sfogo dell’azienda fallita
Nella lettera che è arrivata a vaielettrico.it si vede scritto come tutti loro siano protagonisti e colpevoli del fatto che è avvenuto il fallimento di un’azienda che vedeva presenti ben 89 lavoratori. Un danno davvero non di poco conto e l’impatto sociale non sarà di certo minimo, perché 89 famiglie che rimangono senza lavoro e senza stipendio diventa un problema per la società.

La motivazione che ha spinto l’imprenditore ad attaccare il sito che si dedica alla divulgazione delle novità elettriche dipende proprio dal fatto di come siano considerati “colpevoli” di influenzare l’opinione pubblica di puntare sulle auto elettriche. L’azienda in questione era una piccola realtà che aveva modo di collaborare direttamente con la VM di Cento, con questa società che era una di quelle che presentava una grossa e imponente produzione di componentistiche per il gasolio.
La “demagogia ambientalista” è definita come una bufala che deve essere combattuta e non di certo incentivata. Naturalmente non è così, anzi è bene che se ne parli e che i Governi di tutto il mondo facciano di tutto pur di poter incentivare lo sviluppo elettrico, ma allo stesso tempo ci possono essere anche altre soluzioni. L’attacco verso la stampa in questi casi ha davvero poco senso, anche se va la massima solidarietà alle famiglie che hanno perso il lavoro.