Disagi per i cittadini. La decisione del governo ha spiazzato tutti. Non si può più lavare l’auto.
I maniaci dell’auto sempre perfetta soffriranno e non poco davanti a questa notizia. Il governo ha appena preso una decisione che ha lasciato tutti spiazzati. D’ora in avanti non si potrà più lavare la propria vettura. Chi non resiste davanti ad un parabrezza sporco e desidera avere una carrozzeria impeccabile, senza macchie e bella lucida dovrà farsene una ragione e cambiare le proprie abitudini.
Questo almeno per qualche settimana o forse anche di più. Tutto dipenderà da come proseguirà la situazione e se ci saranno miglioramenti. Quel che è certo è che per i cittadini sarà un periodo di forti disagi, in quanto interesserà tutti. Dai SUV alle microcar nessuno potrà più aprire il rubinetto dell’acqua per tirarli a lucido. Ma per quale motivo? Adesso ve lo spiegheremo. Anticipiamo però che c’entra l’estate.
Come l’Italia sta avendo a che fare con il gran caldo, così la Francia sta affrontando la tipica “canicule”, la canicola estiva che toglie il respiro e sta costringendo molti transalpini a cercare soluzioni, a tratti sui generis, per ripararsi dalla morsa. A tal proposito, a fronte di temperature che prima di Ferragosto dovrebbero toccare i 40°C, l’amministrazione locale ha preso una decisione altrettanto al limite.
Attualmente sono 16 i dipartimenti dichiarati in allerta rossa, mentre 63 sono in allerta arancione, ragion per cui l’acqua, notoriamente un bene primario è stata contingentata. Dove il calore è più asfissiante, è scattato l’alt all’uso superfluo di questo liquido tanto prezioso. Ciò significa stop alla pulizia di muri, scale, balconi, tetti e veicoli di qualsiasi sorta.
Finché l’emergenza non sarà passata bisognerà sacrificarsi e accettare un po’ di sporco, o eventualmente, se proprio non si può fare altrimenti, andranno cercare delle alternative all’uso dell’acqua per la rimozione di polvere e sporcizia. Il diktat non si ferma comunque qui. Non sarà possibile nemmeno svuotare e riempire le piscine private, innaffiare le piante del proprio giardino o di quelli pubblici e i campi di calcio.
Per il momento simili provvedimenti non dovrebbero interessare il Bel Paese, ma non è detto che a breve non possa toccare anche a noi. Già un paio di anni fa, in piena emergenza siccità in alcune zone venne imposto lo stesso genere di veto.
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