Una mossa coraggiosa del colosso tedesco che scommette tutto su un SUV familiare dalle caratteristiche sorprendenti, nella speranza di risollevare le sorti degli stabilimenti europei.
C’è qualcosa di nuovo nell’aria a Wolfsburg. Mentre il settore auto attraversa una delle sue fasi più delicate, con stabilimenti che chiudono e produzioni che migrano verso est, Volkswagen ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. Il nuovo progetto è ambiziosissimo, ma ha tutte le caratteristiche per farcela.
Lo fa con un progetto ambizioso che prende il nome di Tayron, un SUV pensato per le famiglie ma con un compito ben più gravoso sulle spalle: tenere in vita le fabbriche europee del gruppo. Una sfida non da poco, in un momento in cui i costi di produzione salgono e la concorrenza asiatica diventa sempre più agguerrita.
La scommessa delle sette poltrone
È bastato dare un’occhiata alle prime foto per capire che questa volta Volkswagen fa sul serio. La Tayron non è la solita operazione di maquillage, ma un progetto completamente nuovo che si distingue già dalle dimensioni. Con i suoi 4,77 metri di lunghezza svetta sulla Tiguan come un fratello maggiore cresciuto troppo in fretta, occupando con autorevolezza il segmento dei SUV familiari di fascia alta.
Ma è aprendo le portiere che si scopre il vero asso nella manica: uno spazio interno che sembra non finire mai. Come un prestigiatore che continua a estrarre colombe dal cilindro, la Tayron nasconde sette posti comodi e un bagagliaio che parte da 345 litri con tutti i sedili in uso, per arrivare fino a 2.090 litri quando serve caricare mezza casa. Numeri che fanno impallidire anche rivali storiche come la Hyundai Santa Fe o la Kia Sorento.
Sotto il cofano, la piattaforma MQB Evo permette di spaziare dalla trazione anteriore a quella integrale, con un ventaglio di motorizzazioni che include versioni termiche, mild hybrid e una variante ibrida plug-in per chi ha a cuore l’ambiente. Quest’ultima sacrifica un po’ di spazio nel bagagliaio, fermandosi a 1.915 litri, ma offre in cambio consumi ed emissioni da prima della classe.
Il passo di 2,79 metri, ben 10 centimetri in più della Tiguan, garantisce un comfort da ammiraglia anche nei viaggi più lunghi. Non male per un mezzo che dovrà vedersela con una concorrenza aggressiva, in un segmento dove ogni centimetro conta.
L’arrivo nelle concessionarie è previsto per l’autunno 2024, e mai come questa volta il lancio di un nuovo modello potrebbe decidere le sorti di interi stabilimenti. La Tayron porta sulle spalle il peso di una scommessa importante: dimostrare che produrre auto in Europa ha ancora un senso. Una responsabilità non da poco per quello che, sulla carta, dovrebbe essere “solo” un SUV familiare.