Tempi duri per il Volkswagen. Dopo le vendite elettriche in difficoltà e gli stabilimenti che chiudono, arriva una vera mazzata.
Nemmeno i giganti dell’auto possono stare al sicuro. Tutto sta cambiando sul mercato, e ben pochi riescono a interpretare i mutevoli umori di clienti frastornati da promesse e minacce, bonus e prezzi che salgono e scendono. Un pilastro dell’industria tedesca comincia a tremare e grande è la preoccupazione in molti campi diverse.
Si parlava da tempo delle vendite a singhiozzo di Wolfsburg, ma la realtà ha superato le previsioni più pessimistiche. L’incertezza ha colpito duramente il gruppo, tutte le previsioni sono saltate, e le aspettative sono adesso quasi alla giornata. Si preoccupano gli investitori, e tutto il settore appare scosso, mentre è già alle prese con sfide epocali come l’elettrificazione e la carenza di componenti.
L’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno: Volkswagen ha tagliato nuovamente le stime sui risultati per il 2024. È la seconda revisione al ribasso in un solo anno, un segnale allarmante. I numeri parlano chiaro e dipingono un quadro preoccupante.
Le previsioni di vendita sono crollate, ridotte a 9 milioni di veicoli. Un calo rispetto ai 9,24 milioni del 2023. Il fatturato del gruppo si muove nella stessa direzione. Inizialmente previsto in crescita, è stato rivisto a 320 miliardi di euro, una bella botta rispetto all’anno precedente. A destare lei preoccupazioni più nere è la redditività: il risultato operativo previsto è di 18 miliardi di euro, con un margine sulle vendite del 5,6%. Previsioni completamente saltate. en al di sotto delle aspettative iniziali.
I dati riflettono una realtà con cui fare immediatamente i conti. Il contesto macroeconomico è sfavorevole, i risultati deludenti per alcuni marchi chiave stanno incidendo e per Volkswagen è il momento di una dolorosa presa di coscienza. La divisione dei servizi finanziari ha subito un duro colpo, con una revisione dell’utile operativo da 4 a 3,2 miliardi di euro.
Questa serie di dati in calo non è solo un campanello d’allarme per Volkswagen, ma potrebbe indicare un malessere più ampio del settore automobilistico. Un vero e proprio effetto domino, con le difficoltà di un gigante come Volkswagen che rischiano di ripercuotersi su tutta la filiera, dai fornitori ai concessionari, fino ai consumatori.
In un momento in cui l’industria automobilistica deve reinventarsi per affrontare le sfide della mobilità sostenibile, questa battuta d’arresto potrebbe rallentare investimenti cruciali e mettere a rischio posti di lavoro. Che peraltro stanno già saltando, con una sgraditissima prima volta storica.
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