Whatsapp, la polizia al posto di blocco può controllarti le chat: ecco la verità sulla notizia che sta allarmando gli automobilisti
Whatsapp ha assunto ormai un ruolo di primo piano nelle nostre vite: l’applicazione di messaggistica custodisce parte del nostro mondo: dalle relazioni personali al lavoro, dalla burocrazia agli appuntamenti. Moltissimo delle nostre giornate passa per le chat di questa piattaforma. Ecco perché avere accesso alle conversazioni altrui che giornalmente avvengono su Whatsapp senza il consenso degli interessati significa una importante violazione della privacy.
Per questo gli automobilisti si sono allarmati quando, soprattutto sui social, si è diffusa la notizia della possibilità da parte della polizia di visionare le chat Whatsapp durante i normali controlli stradali. Secondo queste informazioni, gli agenti potrebbero chiedere liberamente durante un normale posto di blocco di avere accesso alle conversazioni avvenute su Whatsapp e al telefono. Ma è davvero così?
Da quando è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, sul web si è creata una grande confusione nel distinguere quelle che sono state le effettive riforme previste dalla nuova normativa dalla miriade di fake news che si sono diffuse sul web al fine di seminare il panico tra gli utenti. In passato già il ministro Salvini aveva messo in guardia da alcune false informazioni che erano circolate sul web. Anche questa presunta notizia del rischio che ad un normale posto di blocco venga richiesto di consegnare il telefono affinché la polizia possa leggere le chat di Whatsapp è ovviamente una fake news.
Non è cambiato nulla rispetto al passato: le uniche cose che verranno richieste al posto di blocco è sempre il classico “patente e libretto” e tutti i documenti relativi all’auto, esattamente come è avvenuto sino a questo momento. La privacy dei cittadini e le conversazioni private non verranno certo violate in un normale controllo stradale. Le uniche circostanze in cui la polizia può avere accesso a xhat private e Whatsapp di un cittadino è in caso in cui siano presenti indagini per gravi reati e si sia ricevuta l’autorizzazione dalle autorità competenti. Gli automobilisti possono dunque stare tranquilli su questo punto, il consiglio in questi casi è sempre quello di diffidare da quello che si legge sui social e ricercare direttamente dalla fonte (in questo caso la normativa) cosa effettivamente è previsto dalla legge.
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