Yamaha lancia lo scooter a tre motori: il colosso giapponese è nel futuro, resa massima

Un’innovazione a dir poco clamorosa quella di Yamaha, la casa giapponese che ha creato uno scooter ibrido ultra moderno.

Quando si parla di marchi motociclistici di livello internazionale, non si può non pensare a quelli provenienti dal Giappone. Sono diverse le compagnie che si sono contraddistinte negli scorsi decenni per aver conquistato il mercato, prima del Sol Levante e poi del resto del mondo.

Uno di questi è senza dubbio Yamaha, la casa giapponese specializzata proprio sulle due ruote. Un brand innovativo, sempre moderno e dalle grandi prestazioni. Basti pensare ai numerosissimi trionfi del settore sportivo di Yamaha, una scuderia che in MotoGP ha visto tra le sue fila pure un fenomeno assoluto come Valentino Rossi.

La prossima sfida di Yamaha, tolta la questione legata al motomondiale, è quella di mettere in circolazione moto di ultima generazione e possibilmente dall’ampia sostenibilità ambientale. Ecco perché si sta lanciando sulla produzione di scooter modernissimi che superino la frontiera dell’ibrido. In particolare sposando il concept SPHEV, sigla di “Seriel Paralel Hybrid Electric Vehicle”.

Si tratta di veicoli a propulsione ibrida ma con motore endotermico e due elettrici, abili a interagire tra di loro tramite diverse combinazioni, mentre le vetture ibride finora conosciute solitamente combinano solo due motori, uno a benzina e uno elettrico.

Yamaha supera le frontiere dell’ibrido: il nuovo scooter è incredibile

Ecco come Yamaha ha lanciato dunque una moto a tre motori, partendo dalla base del motore XMax. Al classico motore monocilindrico da 125 cm3 è stato aggiunto un motore elettrico fissato direttamente all’albero motore. Non bastasse, è stato aggiunto un terzo propulsore elettrico, capace di agire sulla ruota motrice ed a bassa velocità.

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Yamaha supera le frontiere dell’ibrido: il nuovo scooter è incredibile (foto Yamaha) – derapate.allaguida.it

Quando il livello della carica elettrica sulla batteria arriva sotto un determinato limite, il sistema di controllo avvia automaticamente il motore a combustione, che trascina il motore elettrico, impiagandolo come generatore per ricaricare la batteria stessa. Con una richiesta di potenza ancora maggiore, alla spinta del motore termico si aggiunte il terzo motore, quello elettrico montato sulla ruota, combinando la potenza anche di tutti e tre i propulsori.

Insomma, il sistema SPHEV funziona in questo modo: utilizza la spinta dei tre motori per estenderne l’autonomia e per ottenere prestazioni migliori e continuative in più situazioni di guida. Serve però un controllo molto evoluto e moderno, architettato da un variatore, altrimenti il cambio marcia diventerebbe poco comodo e col rischio di slittamento.

Uno studio che Yamaha vuole portare avanti e che è già stato annunciato come una novità concreta e rilevante. Magari da presentare al prossimo EICMA.

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