Cambio in vista per un marchio storico italiano, che potrebbe entrare a far parte a sorpresa della grande famiglia di Ferrari.
Negli ultimi mesi stanno emergendo difficoltà imponenti per uno dei marchi storici dell’automobilismo italiano. Un nome che senza dubbio alimenta le fantasia degli appassionati e che rappresenta una certezza assoluta nel mondo delle supercar, ma che ultimamente non sta avendo i riscontri desiderati, forse per una produzione troppo ancora al passato.
Stiamo parlando di Maserati, il brand originario di Bologna e costituito nel lontano 1914, specializzato nella produzione di auto sportive di lusso. Nonostante il simbolo del Tridente sia una vera e propria certezza storica nel panorama automobilistico internazionale, i numeri ed i risultati di vendita negli ultimi tempi sono nettamente in calo.
Per questo motivo da qualche giorno si sta cominciando a parlare in maniera concreta di una possibile manovra aziendale, che potrebbe portare al risollevamento del marchio. Protagonista di tale opzione è la Ferrari, la casa automobilistica modenese che rappresenta ancora oggi uno dei march più amati e stimati dal grande pubblico, anche per la sua continua partecipazione al mondiale di Formula 1 con il suo settore sportivo.
Maserati, addio a Stellantis ed ingresso in Ferrari: i motivi della manovra
L’intenzione è quella di portare Maserati a far parte della famiglia Ferrari, uscendo di fatto dall’universo Stellantis. La holding internazionale, che contiene al suo interno la gestione e la produzione di ben 14 marchi automobilistici di alto livello, potrebbe veder uscire dunque il Tridente dopo le recenti delusioni in fatto di mercato.
Una opzione agevolata dal fatto che John Elkann sia attualmente sia il presidente di Stellantis che il punto di riferimento di Ferrari; ma il motivo di tale manovra è tutto da chiarire. La cessione da parte di Stellantis potrebbe ridurre le perdite sui conti della holding. Cedere un marchio e un costruttore che non è in grado di rispettare le performance stabilite potrebbe quindi essere una corretta strategia anche nei confronti degli investitori che avevano puntato sull’apporto di Maserati.
Da chiarire anche i benefici che otterrebbe Ferrari ad inglobare Maserati al suo interno. Probabilmente c’è la possibilità di puntare su una strategia comune, come prodotti di nicchia dai livelli produttivi limitati e dai margini oggettivi elevati. Oppure sulla condivisione delle tecnologie, con una piattaforma elettrica targata Ferrari che agevolerebbe anche l’espansione e la ripresa del brand Maserati.
Va ricordato che in passato il compianto presidente FCA Sergio Marchionne aveva ragionato su un inserimento di Maserati nel gruppo Ferrari. I due marchi hanno anche già collaborato su alcuni modelli, come la Quattroporte del 2003 e sulla MC12 basata sulla Ferrari Enzo.