Dramma atroce per un protagonista della Formula 1, 42 fratture dopo lo schianto: “Tutto spappolato”

Un atroce dramma ha colpito la Formula 1. Si tratta di uno schianto pazzesco, con ben 42 fratture e conseguenze pesantissime. Tifosi senza parole

Il Circus deve metabolizzare una notizia davvero terribile di cui si è parlato per molto tempo e che ha cambiato la carriera di uno dei pioti più amati dell’ultimo periodo. Un incidente di questa portata è davvero difficile da sopportare ed è già un miracolo che sia riuscito a sopravvivere.

La Formula 1 non è uno sport come gli altri perché in ballo non c’è solo la prestazione ma anche la vita. Là dove uno giocatore può rischiare un pesante infortunio, un pilota rischia di morire. Per questo nel corso degli anni, soprattutto in passato, chi si metteva al volante nella classe regina era considerato una sorta di idolo, un super eroe che sfidava il pericolo ed esaltava le folle. Nel corso del tempo la tecnologia e la sicurezza hanno fatto passi da gigante e hanno permesso ai driver di essere leggermente più sereni in fatto di incidenti e di misure di soccorso.

Certo un certo margine di rischio quando si corre in auto esiste sempre, anche se non si tratta di Formula 1 ma di Rally. A saperlo bene ad esempio è Robert Kubica, che la vita l’ha rischiata sul serio mentre rendeva parte al Rally di Andorra. Ormai sono passati 14 anni dal febbraio 2011 e il pilota polacco è tornato a correre anche in F1, mentre ora si diletta con il FIA World Endurance Championship sotto le insegne del team AF Corse, al volante della della Ferrari 499P. 

Kubica vittima di uno dei peggiori incidenti della storia: vivo per miracolo

In un podcast di nome “Gurulandia“, Kubica ha raccontato quei giorni, dall’incidente alla riabilitazione. Le operazioni che ha dovuto subire e il brutto presentimento che gli ronzava in testa il giorno prima della gara.

Kubica in F1
Kubica vittima di uno dei peggiori incidenti della storia: vivo per miracolo (Derapate.allaguida -ANSA)

 

“Ero a Valencia per i test pre campionato. Chiamai per dirgli ‘lasciamo stare’ e lui mi rispose che Pirelli stava già portando le gomme, la strada era già stata bloccata per i test”. Poi entrando nello specifico dell’incidente Kubica ha dichiarato: Sono arrivato in ospedale solo con un litro e mezzo di sangue, mentre un corpo umano ne ha circa sette. Ho riportato 42 fratture e dal dito del piede fino al gomito ero tutto rotto”. Per rimetterlo in piedi ci sono volute dodici delicatissime operazioni chirurgiche, più una lunghissima riabilitazione.

In molti si sono chiesti perché rischiare con i Rally in quel periodo in cui era impegnato in Formula 1, ma la sua spiegazione è stata piuttosto chiara: “Avevo intenzione di migliorarmi come pilota, sapendo che adattandomi a quello stile sarei progredito anche con le monoposto”.

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