Alcuni cittadini erano convinti di spendere meno di RC Auto con questa modalità e invece si sono ritrovati a pagare molto di più.
Tutti i possessori di auto sanno bene quanto sia dispendioso al giorno d’oggi mantenere una vettura. Il costo del carburante è ormai elevato e anche le spese necessarie per la manutenzione del mezzo sono lievitate parecchio. In più bisogna provvedere a una serie di obblighi per potersi mettere regolarmente al volante dell’auto: il bollo auto, ad esempio, ma anche la revisione, fino ad arrivare ovviamente alla RC Auto.
L’assicurazione auto è senza dubbio la spesa più grossa da affrontare per i proprietari di automobili: i dati relativi al 2024 indicano che il prezzo medio della RC Auto è anche cresciuto rispetto al passato. Stando a una recente indagine condotta dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), infatti, il premio medio per la RC Auto a settembre 2024 era di 414 euro.
Ecco perché in tanti cercano sempre di trovare un’assicurazione meno cara. Tuttavia questo tentativo può spesso rivelarsi un salto nel buio: coloro che si mettono alla ricerca sul web di polizze auto molto convenienti si ritrovano spesso a fare i conti con delle truffe.
E’ proprio ciò che è accaduto a un automobilista fermato per un controllo dai vigili urbani. Il conducente era convinto di essere in piena regola con la RC Auto dopo aver sottoscritto un contratto con una compagnia di assicurazione online. Invece il controllo delle forze dell’ordine ha fatto emergere che in realtà si trattava di una polizza auto fantasma, ovvero di un raggiro in tutto e per tutto.
Un fenomeno, come riportato anche dal quotidiano veronese L’Arena, che pare ormai sempre più diffuso. Lo stesso quotidiano racconta quanto accaduto al malcapitato, un uomo di 51 anni residente in un comune del veronese, rimasto senza parole dopo che i vigili urbani gli hanno fatto notare che l’auto era sprovvista di copertura assicurativa.
L’uomo ha sottolineato ai vigili di aver ricevuto un preventivo, di averlo firmato e di aver anche versato 255 euro. Un sedicente assicuratore, infatti, lo aveva contattato tramite WhatsApp chiedendogli di pagare la somma tramite Postepay. L’uomo ha poi effettivamente ricevuto un certificato assicurativo, ma altro non era che un falso. I vigili urbani non hanno potuto fare altro che sanzionare il conducente con una multa di 600 euro, la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida e il sequestro della sua Fiat Panda.
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