Arrivano buone notizie per Stellantis in Italia. Dopo tanta agonia e l’incertezza i lavoratori possono tornare a sorridere.
A settembre c’era stata una battuta d’arresto per una Gigafactory italiana, ma ora la situazione è tornata a risplendere. Il recente annuncio di Stellantis riguardante la produzione di un nuovo componente può essere la panacea a tutti i mali dei lavoratori che hanno vissuto periodi di profonda incertezza.
L’impianto molisano di Termoli aveva perso i fondi del Pnrr, ben 250 milioni di euro. Tutto ciò in un periodo in cui l’industria automobilistica europea vive uno dei periodi peggiori mai passati in precedenza. La Gigafactory molisana era nata per poter produrre batterie utili per i veicoli elettrici, proprio com’era stato pianificato da Stellantis con Acc, ovvero la joint venture con Total Energies e Mercedes.
L’impianto era a forte rischio e un annuncio aveva confermato che l’obiettivo era quello di iniziare la produzione per la fine del 2026 (Fonte: Qualenergia.it). Ora ne è arrivato un altro e può esser visto come un’ottima notizia per i lavoratori molisani, giacché si parla della produzione di nuovi cambi utili per le auto di ultima generazione.
Stellantis inizierà a produrre anche nuovi cambi
L’idea del Gruppo è quella di ampliare la sua rete di fabbriche che si dedicheranno alle trasmissioni idonee per le auto ibride. L’assegnazione di questo progetto per lo stabilimento di Termoli, che andrà ad affiancare quello di Mirafiori e di Metz, può essere un vero toccasana per Stellantis. Infatti, al momento, questo è uno di quei pochi reparti del Gruppo che stanno lavorando a piano ritmo.

Secondo quanto stabilito, all’interno del sito molisano sarà avviata la produzione delle nuove trasmissioni, ovverosia i cambi eDct, a partire dal 2026. Saranno, quindi, tre le fabbriche che si occuperanno di questo componente così fondamentale per la produzione delle auto ibride che integrano un motore elettrico. La potenza di quest’ultimo è pari a 21 kW e necessita di una trasmissione con doppia frizione e che equipaggerà tutta la gamma di veicoli di nuova generazione, sia mild hybrid, che ibridi plug-in (Phev).
Vi sarà, quindi, un effetto a catena che andrà a influire positivamente anche su altri stabilimenti che si occupano della produzione di altrettanti componenti chiave utili per i suddetti cambi. Secondo i sindacati questa è un’ottima notizia, eppure “non basta del tutto”, fanno sapere (Fonte: Quattroruote.it). Ovviamente, questo è un segnale molto importante per il settore e per gli operai italiani, specie per lo stabilimento molisano. Questa nuova produzione, infatti, porterà all’impiego di all’incirca 300 lavoratori, ma non saranno delle nuove assunzioni.