Novità importante per quanto riguarda il futuro dei motori a combustione, con la normativa del Governo che non lascia dubbi.
Si sta andando sempre di più verso un mondo che sarà del tutto elettrico, anche se è innegabile il fatto che queste vetture siano ancora ben lontane dal poter tenere testa a quelle termiche. Sono tanti gli aspetti che sono stati sbagliati in questa propaganda, spesso cieca, da parte dell’UE.
Per prima cosa imporle come se fossero la salvezza del mondo è stato un grave errore, il che ha portato solo confusione e anche poca fiducia verso questi mezzi. Inoltre la sua crescita non è stata graduale, con l’Unione Europea che ha fatto sì che la case producessero auto elettriche in enormi quantità, ma senza un ritorno economico diventa difficile anche poter crescere e migliorare le tecniche.
Per questo motivo la situazione si è fatta davvero molto complicata negli ultimi anni, con alcuni Governi che stanno chiedendo a gran voce di rivedere quella che è una norma a dir poco complessa. Intanto anche fuori dall’UE si continua a ritrattare e per i motori a combustione arriva una notizia particolare dal Regno Unito.
Regno Unito ridà vita ai motori ibridi: fino al 2035
Il Regno Unito in un primo tempo aveva deciso di bloccare la vendita di auto con motore a combustione a partire addirittura dal 2030, dunque cinque anni prima rispetto all’UE. Se già la decisione europea del 2035 comporterà enormi danni economici, visto che nel resto del mondo si continuerà a produrre auto termiche, il fatto di anticiparla di cinque anni era un vero suicidio.

Ecco allora come qualcosa è già cambiato, con il Regno Unito che ha deciso di portare la vendita di auto ibrida fino al 2035. Decisiva la mossa dunque del Governo di Keir Starmer, con questi che ha scelto di modificare il mandato ZEV. Per il momento è però confermato lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2030.
Questo dipende dal fatto che le ibride nel Regno Unito, e non solo, stanno sensibilmente alzando la loro quota di mercato, ma anche perché l’elettrico continua a faticare. I numeri dovevano essere a questo punto del 28%, ma siamo al 22%, il tutto però con dei sensibili vantaggi per i cittadini e nel momento in cui questi cesseranno, il mercato rischia di crollare come nel resto d’Europa e l’allungamento della vita dell’ibrido sembra essere solo il primo passo.