La casa giapponese Toyota ha scelto di iniziare così l’anno nuovo. Le cose cambiano e i clienti faticheranno a riconoscere le auto.
Il 2025 della casa giapponese Toyota si è aperto con una novità che interesserà molto i clienti più “progressisti” del brand nipponico; l’arrivo sul finire dello scorso anno della nuova Urban Cruiser ha permesso infatti all’azienda di schierare una nuova automobile elettrica. Questo nonostante il brand sia tradizionalmente aperto – in accordo con la politica mantenuta da anni da Akio Toyoda – anche a sperimentare con altre forme di energia rinnovabile, come l’idrogeno.
L’arrivo della Urban Cruiser è quindi un segnale che qualcosa si muove in casa Toyota dopo anni passati in una sorta di immobilismo in cui il brand non sembrava aver deciso chiaramente in quale direzione muoversi. Non si tratta infatti di una sola revisione del listino, la grande novità che sta attraversando in queste ore i vari reparti del brand a partire dal marketing dei nuovi modelli, semplificato anche per dare ai clienti la possibilità di capire meglio cosa stanno acquistando.
Negli ultimi anni si è un po’ persa quella “poesia” dietro la ricerca di un nome simpatico ed accattivante per i modelli di auto sul mercato con le case automobilistiche, specie nel new entry cinesi che sono molto in linea con questo modus operandi, che preferiscono dare nomi con sigle ai loro modelli. Pensateci, escludendo grandi classici come Panda e Land Cruiser, quante auto avete sentito portare un nome proprio anziché una sigla? Bene, per Toyota, ora cambia tutto.
L’azienda nipponica ha annunciato un netto cambiamento anche in come le denominazioni verranno affibbiate ai modelli che abbandoneranno progressivamente le varie sigle utilizzate finora per razionalizzare, anche in vista dell’arrivo di nuove varianti ibride, elettriche e chi più ne ha più ne metta di auto già sul mercato. Immaginate che confusione, per esempio, nel comprare una Yaris GR ICE o Hybrid.
“Abbiamo diversi modelli. Se si inizia a moltiplicare per tecnologia, per segmento, le targhette tendono a proliferare troppo. Volevamo razionalizzare” spiega Andrea Carlucci di Toyota Europe. Una decisione che sembra banale ma non lo è affatto, considerando quanto il marketing sia un tema delicato in un mercato dove se un’automobile non si distingue, rimane in un “pantano” fatto di modelli che si somigliano tra loro e non conquistano il cliente.
Non che per Toyota le sigle siano mai state un grosso problema: nel 2024, l’azienda si è ripresa la corona di brand che sfoggia l’auto più venduta ossia la Corolla, strappandola a Tesla che si è dovuta accontentare del secondo posto. Le cose potrebbero cambiare in meglio con l’arrivo della prima BEV prodotta e venduta in Europa: “Troppo presto per rivelare qualcosa. Ma Toyota sa bene come si costruisce una batteria stabile e funzionante”, precisa a proposito Carlucci…
C'è una legge che sicuramente potrebbero non conoscere tutti e rischia di diventare una sorta…
Alcuni cittadini erano convinti di spendere meno di RC Auto con questa modalità e invece…
Se passi da queste parti attenzione alle catene. Neve in arrivo e accumuli consistenti anche…
Mercedes stranamente in recessione. La casa automobilistica tedesca sembra aver perduto i clienti per questo…
Sarà ancora più grande e conveniente. Alla scoperta del nuovo SUV di Renault che vuole…
Parcheggiare in seconda fila è ampiamente scorretto, ma c'è un divieto che mette ancora più…