Vespa, la belva più potente, adesso fa anche guadagnare

Un gioiello meccanico nato negli anni ’80 che all’epoca venne snobbato dal mercato. Oggi vale una fortuna e i collezionisti fanno a gara per averla.

C’è qualcosa di magico nel modo in cui certi oggetti cambiano valore col passare del tempo. Come un buon vino dimenticato in cantina, la Vespa T5 Pole Position del 1985 sembrava destinata a rimanere solo un esperimento ardito di casa Piaggio.

Vespa affare
Vespa T5 Pole Position derapateallaguida.it

Eppure oggi fa gola a tutti gli appassionati delle due ruote. Era nata per stupire, questa versione speciale del vespone, con quel suo carattere ribelle che la rendeva diversa da tutte le altre. Ma forse era troppo avanti per i suoi tempi, come spesso accade alle idee rivoluzionarie.

Un cuore da corsa sotto la scocca vintage

Nascosta sotto le linee classiche del vespone, batteva un’anima da vera sportiva. Il motore era un piccolo capolavoro: cinque travasi nel cilindro, una potenza di 11 cavalli che la spingevano oltre i 108 all’ora. Numeri che oggi fanno sorridere, ma che all’epoca facevano tremare i polsi. La casa di Pontedera aveva osato, regalando al suo scooter più iconico un cuore nuovo di zecca, con tanto di albero motore rinforzato e un carburatore più grosso del solito.

Non si trattava solo di potenza bruta. La T5 aveva un carattere tutto suo, con quella coda che sembrava voler mordere l’asfalto e la minigonna anteriore che non era lì solo per bellezza. Il nero dominava ovunque: sulla griglia frontale, sul manubrio arretrato, sul cupolino che sembrava rubato a una moto da corsa. E poi c’era quella novità assoluta: un contagiri digitale che brillava sul cruscotto, come a dire “non sono una Vespa qualunque”.

La Piaggio ci credeva talmente tanto da legarla alla Formula 1. A ogni gara, il pilota più veloce in qualifica si portava a casa una T5. Nelson Piquet ne vinse addirittura nove, e non si limitò a parcheggiarle: diventò testimonial di una linea di accessori che faceva tanto anni ’80.

Ma il mercato aveva altri pensieri. I giovani dell’epoca sognavano le 125 sportive con la carena integrale, quelle che sembravano uscite dai box della MotoGP. La T5, nonostante i suoi 2.750.000 lire di listino non fossero pochi, rimase un oggetto per intenditori. Ne furono prodotti solo 41.072 esemplari, un numero che oggi fa brillare gli occhi ai collezionisti.

Il tempo però è galantuomo. Quella che sembrava una scommessa persa si è trasformata in un investimento azzeccato. Oggi una T5 in buone condizioni vale facilmente più di 5.000 euro, e il prezzo continua a salire. Gli appassionati hanno riscoperto le sue qualità: la stabilità eccellente garantita dalle sospensioni speciali, i freni più potenti del normale, persino quella sella a due livelli che sembrava un capriccio stilistico e invece garantiva un comfort sorprendente.

La T5 Pole Position si è presa la sua rivincita. Come quelle bellezze incomprese che col tempo rivelano tutto il loro fascino, oggi è diventata un oggetto del desiderio. Non male per uno scooter che doveva essere solo una versione più cattiva del vespone di sempre.

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